Per far radicare le talee esistono moltemplici metodi, ognuno con una tempistica ed un’efficacia altrettanto diversa; ma il timore principale di ognuno di noi, è quello della mancata riuscita nell’attecchimento del vegetale.
La talea non è altro che una parte di un vegetale tagliato appositamente per la sua ricrescita in acqua o nella terra; questo procedimento è indicato principalmente per la vegetazione, quale piante da frutto, fiori e piccoli arbusti, di cui si vuole rigenerarne un pezzo e farne crescere da questo un nuovo esemplare per la moltiplicazione. In particolare la talea è un sistema rigenerativo che utilizza le proprietà naturali delle piante e ricostituisce, in modo efficace, parte di foglie, fusti, rami e soprattutto radici.
Esistono una moltitudine di procedimenti per far attecchire una talea, diversificati in base alla pianta che si vuole far moltiplicare; ma, il procedimento base è suddiviso in fasi, simile per ogni procedimento:
Tagliare la parte del vegetale con una lama affilata, in modo da realizzare un taglio netto (10 centimetri per arbusti, 20 centimetri per fusti verdi);
Proteggere la pianta madre da eventuali malattie, dove è stata recisa, con l’utilizzo apposito di concimi e antiparassitari;
Scegliere il terriccio per la radicazione della talea in base alla pianta madre (alcuni lo richiedono neutro, altri meno);
piantare la talea nella stessa posizione in cui è stata recisa ed evitare, durante l’innaffiatura, ristagni di acqua.
Dopo la recisione, le talee risultano essere molto delicate e, purtroppo, spesso tendono ad non attecchire! In commercio esistono una varietà spropositata di fertilizzanti utilizzati appositamente per la buona riuscita della radicazione di parti di vegetazione per talea; ma quello più conosciuto e fortemente consigliato è l’ormone radicante: l’uso di principi attivi che stimolano la radicazione della pianta.
Realizzare in casa un fertilizzante naturale per talee è veramente molto facile: l’ormone radicante contiene principalmente due acidi, quello salicilico e quello indolbutirrico, che hanno le funzioni principali di stimolare la crescita delle radici e di proteggere la pianta madre recisa dai parassiti. Questo fertilizzante viene estratto dal salice, una pianta comunissima, ed ha un procedimento veramente semplice.
per prima cosa, bisogna individuare un salice in buona salute, quindi evitare quelli che possano mostrare segni di malattie dovute a parassiti;
-recidere alcuni rami dal colore verde/giallo ed eliminarne il fogliame;
-tagliare i rami del salice in piccoli frammenti di 2/3 centimetri.
A questo punto è possibile realizzare l’ormone radicante in due metodi, altrettanto efficaci
-posizionare i rami del salice in un barattolo, versarci dell’acqua bollente, lasciar macerare il composto per una giornata intera e infine, filtrare il liquido fertilizzante;
-posizionare i rami del salice in un barattolo, versarci dell’acqua bollente, lasciar macerare il composto, chiuso ermeticamente, per una settimana intera, agitandolo di tanto in tanto e infine, filtrare il liquido fertilizzante.
Con entrambi i metodi si otterrà l’ormone radicante che può essere conservato in frigo per circa due mesi e viene utilizzato diluito con acqua (4:1 fertilizzante:acqua) per innaffiare le talee o per immergerle fino a radicazione.