I ceci sono i semi di una pianta, cicer arietinum, il cui seme trova impiego solo allo stato secco. I suoi semi sono sferici, più o meno grandi e lisci, in genere di colore paglierino. Occupa il secondo posto per importanza, dietro al fagiolo, come leguminosa di grano secco. Dei poco più di 10 milioni di ceci che si seminano nel mondo, approssimativamente 7 milioni si coltivano in India. Il cece si coltiva per l’alimentazione umana perché possiede un alto valore nutritivo: contiene tra il 17 ed il 24 percento di proteina rozza ricca di aminoacidi. La pianta, che può raggiungere un’altezza di 60 cm, ha radici profonde e fusti ramificati e pelosi. La pianta ha numerose ghiandole esterne. Le foglie hanno il bordo dentato. I fiori sono colorati e solitari. I frutti sono in guaina bivalve con un o due semi nel suo interno che normalmente sono leggermente rugosi. La pianta ha due cotiledoni grandi ed è piuttosto resistente alla siccità. Benché il seme del cece possa crescere anche solo con l’umidità accumulata nel suolo in seguito alle piogge questa pianta risponde positivamente anche se sottoposta ad un’irrigazione o innaffiature supplementari con tubi da giardino.
er quanto riguarda il terreno di coltivazione preferisce terriccio siliceo-argilloso o limo-argilloso che non contenga gesso: quando la terra è gessosa il cece ottenuto è di cattiva qualità in generale e non adatto alla cottura. Le buone annate per la coltura del cece normalmente coincidono con stagioni di scarsa piovosità, soprattutto in primavera. Le piante di cece preferiscono i suoli coltivati in profondità perché grazie al suo sviluppato apparato radicale può assorbire, a differenza di altre piante, il nutrimento in profondità. È una pianta che non si addice ad essere coltivata sempre nel medesimo punto del terreno (solitamente di applica una rotazione del punto di semina). Nella scelta della posizione per la messa dimora si devono prediligere terreni orientati a mezzogiorno o ponente. Il cece è sensibile alla salinità, tanto del suolo come dell’acqua di irrigazione. Nelle zone ad inverno mite la semina del cecio viene eseguita in autunno o verso la fine dell’inverno (febbraio) cercando, dove è possibile, di anticiparla per assicurare alla coltura un periodo vegetativo con clima fresco. La semina puo’ essere eseguita a righe semplici ad una profondità di 4-6 cm, previa concimazione fosforica e potassica del terreno. Le cure colturali possono cessare con l’inizio della fioritura primaverile, mentre la raccolta và effettuata a distanza di 4-6 mesi dalla semina (verso giugno-luglio) quando le piante sono ingiallite ed i legumi (con 2 semi) sono secchi. Il cece è una pianta a sviluppo indeterminato, che incomincia a fiorire a partire dai nodi bassi e la cui fioritura prosegue per alcune settimane. La raccolta del cece tradizionalmente si fa estirpando le piante a mano e lasciandole completare l’essiccazione in campo in mannelli; la sgranatura può poi essere fatta a mano, con sgranatrice o con una mietitrebbiatrice munita di “pick-up” al posto dell’organo di taglio.